Creiamo una consulta permanente degli operatori del libro. E' questo il messaggio che il Presidente Galla ha lanciato alla 72^ Assemblea Nazionale Ali del 14 maggio al XXIX Salone del Libro. Sulla proposta, accolta favorevolmente dal Governo, dalle Istituzioni e da tutta la filiera, sta lavorando il Gruppo Ali-SIL che dallo scorso autunno raccoglie attorno allo stesso tavolo i protagonisti del settore editoriale-librario.
Relazione del Presidente Galla alla 72^ Assemblea Nazionale.
Al tavolo dei relatori, oltre al Presidente Ali Alberto Galla, hanno partecipato le On.li Piccoli Nardelli e Zampa, il Presidente AIE Federico Motta e il Presidente SIL Cristina Giussani.
Regolamentare per crescere:
come e perché oggi è necessario rivedere la
legislazione sul prezzo dei libri.
Relazione introduttiva del Presidente Alberto Galla
alla 72^ assemblea annuale
dell'ALI Associazione Librai Italiani
Confcommercio Imprese per
Alberto Galla
Torino, 14 maggio 2016 - Salone Internazionale del
Libro.
Cari colleghi, gentili ospiti, signore e signori,
Un benvenuto a tutti voi e un ringraziamento per aver voluto
accogliere anche quest'anno il nostro invito a partecipare alla parte
pubblica della nostra assemblea, che ha l'obiettivo di condividere le
problematiche del nostro settore e cercare di darci degli obiettivi di
azione il più possibile condivisi.
Quest'anno vogliamo tornare a parlare di legge sul prezzo dei libri,
per una serie di ragioni che cercheremo di spiegare nel corso di
questa relazione e attraverso i contributi dei vari interventi.
Un ringraziamento particolare va a tutti i componenti del nostro
consiglio direttivo qui presenti, e in particolare al mio vice vicario
Paolo Ambrosini, alla tesoriera Tiziana Marranci, agli instancabili
animatori della nostra Scuola Librai Italiani, Ilaria Milana e Aldo
Addis, a Rodrigo Dias prezioso custode della nostra sede romana
e a tutti coloro che in diversi modi con la loro generosa disponibilità
rendono il mio compito meno gravoso.
Un ringraziamento va anche alla nostra segreteria organizzativa qui
rappresentata da Francesco Fiorani, con a fianco Emanuela Perilli.
Tra i numerosi addetti ai lavori, editori e dirigenti di case editrici
presenti in sala saluto e ringrazio per la partecipazione anche gli
amici di Messaggerie Libri, tradizionali sponsor della nostra
Assemblea, il presidente dell'Aie-Associazione italiana editori-
Federico Motta, l'Anarpe e i colleghi del Sil - sindacato italiano librai
che afferisce a Confesercenti con la presidente Cristina Giussani e
tutti i dirigenti delle catene del retail librario italiano.
Non mancano alcuni esponenti della nostra casa madre,
Confcommercio, che saluto con viva cordialità.
Ora, per entrare nel vivo del tema del convegno devo raccontarvi
che cosa abbiamo fatto in questo ultimo anno e perché oggi ci
troviamo qui, in questa sede, a condividere l'esigenza di una
revisione della legge sul prezzo del libro attualmente vigente in
Italia dal 2011 e che porta il nome del suo primo firmatario
l'onorevole Ricky Levi, che vedo qui in sala e spero possa poi dare
un suo contributo di idee.
Il 2015 è stato identificato come l'anno della fine della cosiddetta
tempesta perfetta del nostro mercato. L'anno scorso qui
parlavamo della riscossa delle librerie indipendenti e del territorio:
in realtà pur essendo oggi confermati questi timidi segnali di
inversione di tendenza non possiamo certo dire che sia tornato a
splendere il sole. Le librerie italiane stanno subendo una lenta e
continua metamorfosi, con molte chiusure e molte trasformazioni. E
le librerie che con grande coraggio e notevoli sforzi riescono ancora
a stare sul mercato sono comunque costantemente minacciate da
operatori che con troppa disinvoltura infrangono regole non chiare e
facilmente eludibili.
Noi speriamo che tutti gli operatori della filiera abbiano la capacità
di porsi in una logica di prospettiva e non guardino soltanto ai
risultati di breve termine. Il nostro mercato, in uno scenario in cui
le librerie, siano esse indipendenti o di catena, dovessero trovarsi
nella condizione di veder ulteriormente ridotta la propria quota,
sarebbe un mercato sempre più povero e squilibrato: vogliamo
immaginare un mondo dove i libri si vendono prevalentemente on
line e nelle strutture della Grande distribuzione organizzata, oppure
dove tutti gli operatori, partendo da uguali punti di partenza,
possano esprimere ciascuno le proprie potenzialità ed esaltare le
varie peculiarità? Ecco perché parliamo della necessità di una
profonda revisione della legge Levi, necessità che è stata peraltro
sottolineata anche dal Ministro dei Beni Culturali Franceschini nel
suo intervento a gennaio di quest'anno a Venezia a conclusione
della scuola per Librai Umberto ed Elisabetta Mauri. Ed ecco perché
su questo tema abbiamo lanciato un appello a tutti i librai italiani
che ad oggi è stato sottoscritto da più di 700 librai, numero in
costante crescita [i librai possono ancora sottoscriverlo al nostro
stand K01 pad.2].
E a latere di questo appello e unitariamente con il Sil abbiamo
promosso un tavolo di lavoro con tutti gli operatori del retail librario
e della distribuzione, nel quale prima ci siamo confrontati con i dati
di mercato e con gli scenari del settore e poi abbiamo messo a
punto un "ordine del giorno" sul tema della legge da discutere e
sviluppare sia con gli editori sia tra di noi.
Credo che questo tavolo rappresenti un'importante novità nel
nostro settore, troppo spesso frammentato e diviso, ed è per questa
ragione che annuncio qui la volontà di costituire una vera e propria
Consulta permanente degli operatori del libro che potrebbe
diventare il nucleo originario di un rassemblement unitario.
Naturalmente dobbiamo superare ancora molte resistenze e molte
tendenze al protagonismo, soprattutto da parte di piccole realtà
territoriali, ma credo di poter affermare che la presenza qui, oggi,
dei due sindacati che rappresentano il variegato mondo delle
librerie, dell'associazione che rappresenta gli editori e praticamente
di tutte le catene librarie sia un segnale molto positivo. Per tutto ciò
devo rivolgere un particolare ringraziamento all'on. Flavia Piccoli
Nardelli, presidente della Commissione Cultura della Camera dei
deputati e all'onorevole Sandra Zampa che ci hanno sempre
spronato a fare sistema e a proporci alla politica in modo il più
possibile unitario.
Questo nostro fronte compatto, va ricordato, ci ha permesso ancora
una volta di scongiurare il pericolo dell'abrogazione della legge Levi,
richiesto dalle più importanti aziende della Grande distribuzione
organizzata, e di dare un adeguato contributo all'articolazione della
legge Giordano/Zampa/Nardelli sul libro e la lettura, che le nostre
ospiti, che saluto e ringrazio per la presenza, ci descriveranno più
dettagliatamente.
Anche a questo riguardo, quindi, è stato fatto un ulteriore, piccolo
passo in avanti, che unitamente al Piano Nazionale della lettura
varato dal Cepell- del cui comitato scientifico facciamo parte- e alla
rinnovata attenzione del Ministro Franceschini al nostro mondo e a
quello delle biblioteche ci fa ben sperare sulla crescente attenzione
delle istituzioni nei confronti del tema della promozione del libro e
della lettura.
Perché è ben chiaro a tutti che gran parte dei problemi del nostro
mercato derivano dai livelli troppo bassi di lettura del nostro paese
e di conseguenza le librerie, che per la verità già danno importanti
contributi in questa direzione- il più delle volte in modo del tutto
gratuito- devono comunque affiancare le istituzioni a costruire
percorsi di promozione e di crescita, in particolare partendo dal
mondo della scuola.
Per questo motivo abbiamo aderito con entusiasmo all'edizione
2016 di #ioleggoperché che l'Associazione Italiana editori ha voluto
quest'anno incentrare proprio sull'incremento, quando non
addirittura sulla costituzione delle biblioteche scolastiche. Ci piace
questa impostazione [il pubblico vien invitato ad acquistare uno o
più libri da donare alla biblioteca scolastica che si è
precedentemente accreditata presso quella libreria] perché
valorizza la centralità della libreria in questo processo, in un virtuoso
meccanismo di collaborazione tra scuole, famiglie e librerie.
Molta strada invero deve essere ancora fatta proprio sul tema dei
rapporti commerciali tra librerie e biblioteche pubbliche, troppo
condizionati da gare d'appalto che privilegiano quasi
esclusivamente la migliore offerta economica senza tener conto
della qualità del servizio che possono offrire le librerie.
Per per restare nel campo della pubblica amministrazione dobbiamo
denunciare le modalità creative con le quali si sono sono mossi gli
Enti Locali nella gestione delle cedole dei testi delle scuole primarie.
Appalti, acquisti sul Mepa, cedole elettroniche hanno avuto l'unico
effetto di escludere le librerie del territorio dal tradizionale rapporto
con le famiglie, contribuendo ad aumentare le difficoltà in cui si
dibattono. Dobbiamo ringraziare il vicepresidente del Sil Antonio
Terzi, per essersi speso nel far passare un provvedimento della
Regione Lombardia che mette un punto fermo su questa materia:
è solo da replicare questo modello anche nelle altre regioni e su
questo confidiamo nell'interessamento anche del sindaco Fassino
nella sua veste di presidente dell'ANCI.
Come dicevamo questi sono anni di grandi cambiamenti per il
mondo delle librerie, non solo per l'avanzata delle vendite on line e
lo sviluppo, peraltro ancora misurato, del digitale, ma anche per le
concentrazioni che si sono delineate dal lato editoriale e
distributivo.
Da pochi giorni è diventata operativa l'acquisizione di RCS Libri da
parte di Mondadori: molte nostre preoccupazioni hanno trovato
risposte positive nelle indicazioni date dall'antitrust per autorizzare
l'operazione. Tuttavia permane una certa inquietudine di fondo
perché l'istruttoria dell'Autorità garante della concorrenza e del
mercato ha riguardato il mondo dei libri del mercato e non
il settore Educational: speriamo quindi che il dialogo avviato con i
vertici della Mondadori ci consenta di evitare alle librerie che
rappresentiamo di veder ridurre ulteriormente i margini in un
settore, quello appunto della scolastica, che in questi anni è
diventato sempre meno profittevole.
Anche a questo riguardo è da augurarsi che prevalga uno sguardo
più di prospettiva che limitato al breve periodo e qui confidiamo
nell'opera di mediazione dell'Aie: più si deprime la libreria
tradizionale e diffusa sul territorio, più si consegna il mercato all'on
line e alla GDO, che tuttavia svolgono un servizio di diversa natura.
Per questo insistiamo, per esempio, sull'eliminazione dei vincoli di
zona e sollecitiamo una migliore qualità del servizio sulla
disponibilità dei testi, sulla falsariga del mercato della varia.
Prima di procedere nel dibattito oggetto del convegno consentitemi
ancora qualche considerazione di carattere generale.
Della scuola abbiamo già detto, sul mondo dei testi universitari
dobbiamo stendere un velo pietoso, soffocato ormai è da un
lato dal crimine della reprografia, dall'altro dall'avanzata, in questo
settore più significativa, del digitale. Servirebbe una riflessione più
approfondita da parte di tutti gli attori in gioco, non per mettere in
discussione un'inevitabile e per certi versi doverosa evoluzione
tecnologica, ma per renderla più armoniosa. Sul crimine invece non
si discute: qui è necessaria un'azione più incisiva delle forze
dell'ordine e un approccio più onesto anche da parte degli stessi
insegnanti.
Sul fronte della formazione, elemento essenziale per preparare i
librai del futuro, quest'anno festeggiamo il decimo anno della nostra
Scuola Librai Italiani, con un corso, partito da qualche mese, che
per i contenuti e per la didattica ha molti elementi di novità, fino
anche ad attività di e-learning. Colgo qui l'occasione per salutare gli
allievi, che quest'anno sono raddoppiati rispetto al IX Corso, e che
sono qui al Salone a vivere una entusiasmante esperienza dal di
dentro lavorando negli stand di alcuni editori. È motivo di grande
soddisfazione vedere ancora un così significativo interesse per
questo nostro meraviglioso lavoro, unitamente alla speranza che
una formazione d'ingresso così approfondita crei librai consapevoli e
protagonisti del cambiamento.
Nell'ambito associativo è proseguito il lavoro di riorganizzazione di
alcune strutture territoriali, in particolare nel Nord e Centro Italia,
con il rientro nell'ALI di una nutrita rappresentanza di librerie
dell'Alto Adige.
Abbiamo deciso di effettuare alcuni Consigli Nazionali aperti a tutti i
librai del territorio, per rinsaldare il rapporto tra la base e la
dirigenza e devo dire che abbiamo sempre colto molti spunti
interessati, anche critici, che ci aiutano nel nostro lavoro quotidiano
di rappresentanza della categoria. Lo scopo principale di questi
incontri era ed è quello di far capire ai colleghi che la nostra
associazione è fatta di librai e non di burocrati e che l'obiettivo è
quello di mettere a sistema le migliori pratiche per essere uniti e
Ed ora lascio lo spazio ai vari interventi, riportando il fuoco della
discussione sulla questione della revisione della legge Levi.
Perché siamo arrivati al convincimento che tale revisione sia oggi più
che mai necessaria l'ho spiegato in parte all'inizio del mio
intervento.
Vorrei aggiungere e sottolineare che qui non stiamo parlando solo
di una questione di sconti concedibili - alla francese, alla tedesca,
all'italiana...- ma soprattutto di una chiarezza di regole su
campagne e promozioni, che sono risultate il vero punto debole
della Levi, e sulle diverse modalità di interpretazione delle
medesime, queste sì molto all'italiana, oltre naturalmente ad
efficaci azioni di controllo e contrasto al mancato rispetto.
Abbiamo qui con noi due importanti esponenti della maggioranza
governativa, una delle quali, l'on Sandra Zampa con la collega
senatrice Francesca Puglisi, hanno già depositato un nuovo progetto
di legge sul prezzo dei libri, e non possiamo perdere l'occasione per
dar loro utili spunti per tradurre le nostre istanze in concrete azioni
Vi ringrazio dell'attenzione.
Alberto Galla