Innanzitutto, la Costituzione, in particolare all’articolo 9, specifica che “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura“. Per raggiungere questo obbiettivo, il libro gode di un regime IVA agevolato (DPR 633 del 26-10-1972, Art. 74 Comma C). Cosa significa? L’IVA viene pagata solamente dall’editore (o dall’importatore), mentre tutti i compratori successivi non la pagano. Questo provvedimento mira, quindi, a ridurre la pressione fiscale sulla compravendita dei libri; gli editori dovrebbero riuscire, infatti, a mantenere prezzi di vendita più bassi… E prezzi più bassi dovrebbero favorire lo sviluppo della cultura di cui sopra!
Sempre in questa ottica, il nostro ordinamento stabilisce anche che il prezzo di vendita dei libri è imposto dall’editore (o dall’importatore) e applicato sulla copertina delle singole pubblicazioni. Tradotto in parole povere, significa che i libri rientrano in quell’elenco di prodotti che non hanno un libero prezzo di vendita. Il prezzo stabilito e applicato dall’editore (o dall’importatore) e applicato sulla copertina del libro va rispettato da chiunque lo venda. Questo aspetto è ben ricordato anche dalla famosa Legge Levi del 2011 (Art. 2 Comma 1).
Tutto questo ha senso proprio pensando che la cultura è un diritto di tutti e deve essere accessibile a chiunque!